RM2CT19TJ–. Ulcano ; ouero,lArte, e lIngegno ; che fé ben potrebbero dar qualche mate-ria dImprefa, nafee niétedimo il Ieroglifico da luogo mol-to lontano. Quel Diftico fatto già Volgare, Odora»; Rhos , res ìficut & .Aquila, vltra maria cadauer un fentiunt. Lucretio parche laccompagni con lape in quefta virtù, H h h Mellis DELLE IMPRESS' fpes quamuis Unge ducuntur odore, Vultuyifq. Cadaueribus LAuoltore che couando louo di Vento, Subuentanenmydetto da Celio Mellil produce fito ; E Imprefa di quei channo tutte le co- fé felici, y un ventilador de cui loua le Formiche, ven volgarmente
RM2CNTKW0–. Delle imprese, trattato . Si aggila il Lupo ingordo al Toro intorno, Efgrigna, e arrabbia, e teme che non Vvccida il Corno,Si auuedepur al fin, che indagogna » £ a la FAME afili gno, egvoli gli finge, fugno. più Efeglipone en el dorfo. E mugge il Toro, DJT ei sbranando vccide, £ delpaq q o valorfaforride.
RM2CT17T5–. O da tutti Cefare poftofi in vnapicciola barca,uoleaualicare il mare. Maasfaltato dalla tempeftà fu coftto manife-ftarfi al Nocchiero, un cui per la tema impau-rito gridando dille, confide Fortuna fciens abtte de/arem vehi ; dando a noi eflempio, che ne*pericoli fiamo coraggiamo i,i,cofifcrìue fit,i,i,i,i,fit,i,i,i,i,i,i,i,i,i,fit,i,i. Italiani fi cacio autore recufasMe pete, fola (ibi caufahxc e/i infila timoris,Vetlorem non nojfe tuum > quem numina nunquamDcjlltuunt — E p
RM2CNWNJN–. fignifìcar lanno chà dodici meli, & ogni mefe tréta gior-ni, in luce & in tenebre difcinti •■, non è però che non pofìa for-mar il Simolacro nella pittura, a cui ogni Imprela che fi aflb-miglia, Enquigma propriamente, Apollonia, Malquigaco deta dvn Ceflo pieno di Serpenti, per lignificarAlabanda Città, co i pefsimi fuoi Cittadini. LAllego-ria puòchiamarliEnigma. Luoghi ejeEnigmc. LEnign>a fi può farnella vocee nellogecte. EnigmadellAnno Delle varie maniere de i Simboli, e qual fia il lorofìgnificato. Separación. V. A N N o i Simboli origine da quellantic
RM2CNTE5G–. Delle imprese, trattato . Simbolodella le»gè,non-leruata.Legge ag.guagliaualla telidi Aragli» Dalle cofebafle fi co-fidera lagrandez-za dIddio. Oooo Non DELLE IMPRESE Non brama Vfficij, lhiiomo non auidodi hauere.
RM2CT1DAG–. Gli atti Sordidi de gii ani-mali , come della Ibbi, del Cane che hi il vomito, del Cinoce-falo che vrina, del Leone che diurora la Simia, delle quali mol-ti inconfideratamente fi fono fcruiti per Imprcfe. Liftefio in-tendo de gli altri inftrumcnti, tra i quali per molti fé ne ritro-uano,che ancorché advfofordido fiano appropriati, nulladimo fan vifta lodeuolc , per leffetto trumcnti, e di molta có-iìderatione che fanno, ven solo di nobel, di nobel di nato di nato di nato di nato di, di nato di nato di nato di nato di nato di nato di nato di nato di nato di, di nato di nato Di cui la familia Carafefca fi ferue,c
RM2CT18K4–. Delle imprese trattato . Humano il volto, C batti* il core ìnuittoC hi he ohe don di giudicare alimi. SFI 6 F EGU fìa, comefingealEgittiIn. Spienti fui. Injìno al colo habhia il Leon preferitto,il volto[ol ci rappreft luì Molti hanno crudo il volto , alte le voce. I cor fi piega , & «Ugmdick ■;..-:. Sngellodiagno/lo. Sfinge co-la tauolo-fa. i, T e s t o Simolacro rappreventa la vera Sfìngeede gli Egitti i, chauea il volto di Vergine,el re-to di Leone, come ferine Eliano;eperqueitoi Greci la chiamarono ù cefmwt/uf m. Se bene iRomani, e particolarmente ne -glie di Auguftojò di enei che à lu
RM2CT195A–. Delle imprese trattato . n bocca per Imprefa, a lignificar che ra-parli innan . . , r, •-—•—* • r ■ jxi ad huo- rifsime volte dcue parlarli innanzi apertone ai grande amo- mo dauto- ruti, col lema, TEMTOBJi elaprefedal configlio datoriti. Da Arinotele a Calliftene quando il mandò ad flandro, di- Cohgaro d» e conmolta piaceuolezza fi deue parlara Cauffte- ac* huomo chà nella punta della lingua podeftà della morte,ne. e della vita. Altri fi (bruirono per Imprefa della fchiera dell- Oche, le quali efTendo turbato il cielo, non volano agiatamé-„ te, Tranquillo exporrefta ag
RM2CT1BN2–. Or altius in bibendo mires mergit, dice Plinio ; con quefto paot. To,jt7ijMPTETIT IMyt TBJDFFT DO. Eralmpre-fa fetta in morte dvn nobilifsimo Capitano di Re Francefco T -vn Tefchio del Cauallo ; perche fatto nelle guerre illuftre, te- figuSar * muto etiandio dopò la morte col nome folo daua terrore a gli terrore do-inìmici. Onde alludea alla proprietà di quelloffa che fcaccia pù la mor*non dirò lEruche, come dice Plinio, per che è cofa inuifibile, te* . ,e non conuiene quefto modo all Imprefa douendouifì trattar a«lTefchiodi cofa apparente, ma gli Vccelli che non diuor
RM2CNTKTY–. Delle imprese, trattato . Di tepidaflaguion cupido augello Varca, la Bandinella, i va{ìi mari,Tofìo poi gito a ledificio [nello Si accinge, e [e ritroua i loti auari,Si bagna , ajperge il polucre , e di quello Fa apparche i Trauifojpei, i nli combuli i, i i c i i, i. I queftattione , così ferine Plutarco i Jesús cufila-ti gluten defiderarefentìunt nìdum, adlacum rei ma-re aduolantes fumis alis ita flringunt ea, vt hume-fcant tantum non deanuentur liquore, correptoq; itapuluereilliniuntyif; conflmguntguntine &fondche.lt;lt le fnui;lt;lt
RM2CT199J–. rna tutto il corpo,chel vefte, chel protegge, chel difende ; per lignificar vn do-mo di qualfiuoglia mole, pingeano la mano . E di qua nafceche della prontezza dIddio i Teologi han fatto Ieroglifico lamano, Sicut lutum in marni figuli, jìc vos in manu mea domus ifrael,in Geremia, <£r Exaltetur manus tua in Dauide. La mano da tutti o o o veduta imo. VEDUTA, fignificaua autorità ; ma quando era nafeofta nel Ze-no, era Ieroglifìco di ótio,e di polmonaria, dicendo Anafla-gora, che per quello di tutti gli animali è più fauioThuomo , Latroci
RM2CNTMEH–. Delle imprese, trattato . Pene LIBRO TERZO. 11 Deue il Principe efter trattabile... Tiùche timor fiducia ci promctu Il volto del Signore Che tralgiufo, e lamore Col corteje parlar gli animi allettd,facile d tudirjìa, placido in vijìat E confereno ciglio Spiegandofiilconftglio * Tolga lorgoglio, che ogni petto attrita, Ando vu- da. «.f gufto, moftraua gran timore ; e perche lolea- fto.noi tanciulli porgere vna piccola moneta àgli Elefanti, che la prendeano col niufo fen-za che loro offendefle la mano, ma non perquefto efsi non eran timidi al cofanto to petanto
RM2CT19WK–. Delle imprese trattato . DELLA CICOGNA. Tapón. LXIIII. Vincenzo de Franchis Prcfidéte per TuaMaeTtà nel Conlio in quello Regno, cheoltre alle lettere, in tutti gli altri carichi haTempre dimoflrato valor grande , & ammi-rabile integrità, per dimoftrar che in alcu-ne auerfità caghi-dalifte Tici per ImpreTa la Cicogna col ramo di Platanoin bocca , per che da cualfiuoglia Infidia della Nottola conquellarbore la Cicogna fi difende, col lema, 4VDETS TIVS OBSTO. Chabbia lignificatola Pietà, ne tan Tede le Pietà.Medaglie di
RM2CT1A03–. vna oftentatione nò vale,come la bella Coda al Pauone non gioua al moto ne al volare,comeferuela Coda, a gli altri Vccelli, ma (blamente ad efierveduta. En vna Medaglia di Domitia Augnila, è il Pauone conCócordia. Quefte parole, COHCOBJDI.A JVIVGVST. Forfè per cherepudiata da Dominano, vnaltra volta gli ritornò in gratia.E tutti fanno, che Pronuba , è detta Giunone, a cui è dedica-to . In molte altre fi vede, con linfcrittione, C 0 TS{S E C i{y{TIO,ma era còfecrationedImperadrici,come lAquila dim-peradori. Ma quel che sè detto del Collo delle Colombe, perla reuerbera
RM2CT1B6P–. Flbfacificio fo-leano introdurre vna Porca di oro, e dArgento. E Prepudia-to, dice lifteffo, che fi chiamaua il Porco il quale fi vecideaPorco farri nel Sacrifìcio della gente Claudia. Nelle nozze hauean coftu-fìcato nelle me gli antichi di regi facificare il Porco . E i più posin.Mozze. Tofcana, il facificauano a gli Iddi; Tutelari. Il medefimo of-feruarono gli antichi Latini, e i Greci en Italia. Per ciò in-gannato dalla fperanza delle nozze, difle colui Tenjtquidem sus, & talentum, (J TSluptix. Hifterij fé- Gli Hifterij, eran certe fefte nelle quali a Vene
RM2CNTWX4–. sione dvnapicciola pianta,Etiononfaròmifericordiofo fopra Città così numerofa? Elipellb fa che lHedcra Ila leroglihco, della celefte reuclatio- CeleRe re-ne che infonde a i Predicatori ; il Vermiciuolo, quella negli- -it,gcnza, o quellambitione per cui lì perde il gufbofipituale j. .ìvla vedi il Simbolo della diuina Volontà nell Hedera che na- lontà. fce , e muore ; per che al foro Volere, & alla potenza fua non èe jfa che pofla refiftere. DELLAMENDOLA. Separación. LXXIIL Elia Speranza,e della Fertilità fiìlerogli- Speranza,efico lAmendola, per che prima di tutti
RM2CNTYF2–. tarco,per ciò che gli ebbriachi parlano molto, e la pazza ebbriachezza fcuobre i fecre-ti, FiTCundi Calìces quem non fafere difertum ? Ma dairhiftoria che riftèflb Plutarco racconta di quella pica,chauendovditoi Trombetti in Roma, ftupefetta tacque ; &hauendo alcuni giorni penfato nel lìlentio, quali rupileegliatarendè con la voce tutto il Tuono delle trónia,beto; fu di quella fetta vnImprefa per fignificar alcu-no che dopò rhauere vdito alcuna oratione, torto si recitar-la, col lema, P i KM SCIT E EDDEFJl VOCEM.EPER che han due colori nero, e bia
RM2CT17B5–. Delle imprese trattato . -8. Quelpreggio, e quel valor che sì gradita Fa agli buomini la vita, Conpenfier cajìo , e conpietofo affetto Concerna sì, che lalma goda, e ammire , Taccia lafciolta lingua ; Corteffe voglia c/lingua E la rabia di furor ; E felfuogo o7 furor par che sadire, Sijghiacciò,ù freddo marmo i che ardore. Ll in contro della Salacità del Cauallo3 èpofta la modeftia del Camelo . Se bene Ouidiouuol che non fia delitto, —— coeunt ammalia nulloCcetera delitlo, nec habetur turpe luuenciZFerre patrem tergo ;fit Ecofuafulia coniux.abbia del Cauallo, di
RM2CNTCR2–. Delle imprese, trattato . DELLE I M P II F S é quei che lafcian gli errori, per limpotenzadella Vecchiaia. Entre el volto rìde di Viole, e di e fe rnfrefco h embo ; I pargoletti morfcher rijìanra an nel Lembo « E delle Grafie vnapiaceuor ura ogni arfo cor tofìo.Ma che s imbianca la chioma, (tj ini vn freddo Tnuerno alherg* EI Vallor magro crpe rughe verga, Cadon dagli occhijpejafi de in, fronterma ; Son già Vecchia dice ella, e fatto vn ghiacciò Klegletta, e vii mi giaccio .
RM2CNWGJ6–. Delle imprese, trattato . , e linge-gno dellAutome che per recar alle Tue cofe autorità,deue ftar-lìnetermini della modeflia. Di quella qualità fiì quellaltrafetta per vn Soldato Valentiano, di molto valore , che pren-dendo moglie detta Ines, ne ritrouandola Vergine, comeglicredea, hi dipinta vna Borfa ta aperata ìw giù, fenza da-Sicon quelle parole, ?r o i o i nir o Così hanno ofleruato gli antichi, comefi è veduto nella medaglia deTurij col Toro,e di molti Roma-ni, o Greco col proprio nome, c
RM2CT1C3E–. Delle imprese trattato . Cerbero,e con la Porta di Plutone ; e nellaltra dellifteflb,or-feo cinto danimali; Ven anco nellImprefa de L.Verio bellif-fìma col Pegafo in cui rifiede Perfeo , e col Leone chà il capodi one cógiunta con la fua,il che può farci conofcere che DcfcritrìQ-(ìa la quimera benché trimenti la defcriua, Dracanri di in di metra, Dracanri e di in di metra, Drachi di one, di metra E la Medaglia di Traiano hi fegni dhuomini,di Palchi,di SCA-le ; e laltra huomini, face aecefa, Oliue, Cameli, battutaglidopò lacifto dellArabia ; nientedimento giudicio grande firichiede ad
RM2CNWDYR–. Delle imprese, trattato . molta proprietà couengono. Gli Auguri haueano t loro in-Tegie, e lhaucano anco i Pontefici. Qiiegli il Gallo EI Litio e quefti rAfpciforio, la Sciure, il Tutulo, e lAlbogalero ..
RM2CT1DAJ–. Delle imprese trattato . V OI. Onde riprender non fi deue, quella maniera di ac-coppiar con animali, cofe che daltri oggetti fono, come ilGiogo col Leone,per lignificar che la fierezza, è diuenuta hu-miltà, e lilililili, che nel Ierogico del Leone diranfi. Ma quelche principalmente importe è, che trattandoci danimali o dipiante, con verità di naturale hiftoria deli, fi ragioni ; e tanto più in quelli, di cuila notitia aprelfo gli huomini no chicritara. Onde in quellIm- prefa LIBRO PRIMO. 35 prcfa del Porfirionc, Vcccllo dacqua, e di terra, che con va P
RM2CT1AB6–. E/i.Berna Città illuftre de gli Suizzeri, fa per Imprefa lOrfo ; ma imprefa dii Sangallenfi,fan lOrlò erto in piedi. Gli Orli di Libia i quali Berna,(ì frenano, ven dados Marnale, Qjtodfr&no Lybici,domantur Vrfi, Huominl fono Imprefa dhuomini che ancor che indomiti, pursinchi- J Snano alla perfuafione . Alcuni per fignificar chepiccioleper- pervadere,fuafioni iogliono arreftar huomini ferocifsimi,pinfero lOrfo, Orfo,e for-c la formica , hauendo detto i naturali, che le formiche fana- mica-no gli Orfi ammalati. Ma per fignificar certi della famiglia, fafia Perche f
RM2CT17A6–. Delle imprese trattato . Mentre nel volto ride Di Viole, e di l{ofe vnfrefco 7-Jembo ; i pargoletti fmorfcber rifìaura an nel Lembo, E delle Gratie vna piaceuol , ogni arfo cor .Ma toflo che s imbianca la chiomati? ini vn freddo Inuerno alberga Él Vallor magro crefye rughe Jesús verga, Cadon dagli occhi Jpeffo infipide onde, E trema quafi fronde ; son già Vecchia ella dice, e fatto vn ghiaccio Negletta, e vii mi giaccio .. A11> E hauca già uecchia dedicato lo Specchio à Venere , ven quei che ad alcun dio confecra- uano Larme, che gli hauean recato honore. Au- fonio coli tradice il Greco Ep
RM2CNTGA0–. Delle imprese, trattato . Era Cefare in mal fido fofìegno ISlel varcar àHnquiete, e turbìde onde ;Ma haueapoflo in non cale, e londe, el legno E del Mare attendcua ambe lejponde.Chiaro nel volto, e nel parlar, Iljegno Facea delUvirtù chentro rijponde.J<lon èfchermo più fido al gran periglio Che incontro in fida tema ergere il ciglio. Efiempìodi Cefareno peri-coli. E N E N D o tardi da Brìndifi i foldati à Du-razzOjnafcofto da tutti Cefarejpoftofì in vnapicciola barca,uoleaualicare il mare. Maaflaltato dalla tempeftà fu corretto manife-ftarfial Nocchiero, à cui per la tema impau-rito grid
RM2CT1BAN–. Delle imprese trattato . Imprefa di moderni, Francefco Sforza Duca di Milano portò vn Veltro Francefco Jjgato apiè dvn Pino,collema, QVIETVM TSIJEMO IM*SrmZrdaa TVKM L CE SS IT, inferendo che non dala egli faftidio %’ar ad ficli ad alenderera, uno offere ad. «he non fi VN Capitano , per moftrar che poco temea il nemico, invn ftimano le infegna fé pingere il Cane che allatraua alla Luna, tolta dall bramire. 9. Alciato, e da lui tolfe medegimamente il lema, FT{VS T' yf GITVI VOX 1 BJ{I TSA VETiTIS; volendo dir che aCapitano di valore non iftanno ben le parole, ma che
RM2CNTH3C–. Delle imprese, trattato . No LIBRO TERZO. 59 Non (i facciano palefi i fecrefi. "..." Vedi chefen a lingua Lxbelh, e dotta, mano Difrate mi fece, e non in vano,7 in voglio che fi eftingucL la vita de Vamante Inme o a pene tante ; VOI che per liherarui dal Tiranno v/f rae prepara il danno, me piace il patir, pur chel configlio Conj icgarfi non turbi il E igio ciglio. E E R o Armodfo & Ariftogftone vna co-giura di liberar Atene dalla Tirannide. Nefii confapeuole vna lor Druda famigliare.Fuella prcra,& porta tra tormétf, accioche fco-priflel fatto,volfe più prefto morire,che parlarcOndel
RM2CNW3BT–. Delle imprese, trattato . „ no detto i Profeti, Lutredcjertian fitiens i exultet defcrtum, <i7**■ .i» ftoreatvtLilium; Etaltroue, Quiaplures fiits deferl■e,£Juamha bentis viruin. E dichiarando in altra maniera lEnigma rifì:ef*Capra per Cirillo, dice che la Capra il prende per il peccato, comelo peccico. • Deirim- LIBRO SECONDO. 72 Imprefi DiFilippo. Deirimprefe che dalla Capra fi formano.Cap. XXIX. Filippo il giouane fu battuta vna meda-glia col riuerfo dvnanimale fimileal Bec-co ; ma per chc cofa appartenente a giochi(che per li giochi Secolar
RM2CNW19J–. Delle imprese, trattato . uano Ivnghia,perche in qualche parte la difpreggiauano.S.GeronimOjchelelo fignifica il peccatore che oppref*fo dalla farcina del peccato,rumina le parole diuine, ma le di-fpreggia . E più propriaméte dice che fignifica il popolo GIU-deo che non diuide rvnghia,per che non crede al Padre & al fi-glio,&: È immodo poi,perche no fepara la lettera dello Spirito. DellImprefe fatte del Camelo.Cap.XXXXIIIL canielì di W ì'''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''?''''''''''''''''''''
RM2CT1AFF–. Delle imprese trattato . DELLE IMPRESE Imprefa & *n vn medefimo tempo, animo deliberato ; con quefìo mot-danimo de to, QVID FER ùeferat AT T OBIS CASSVy credo che toltoltoltoltoltoltoliberato, dal verfodi Lucretio Quid nobis cafus ; qui ite exitus inftet.im r f d Giouan de to, Porta Batiff- Bata, Batifle Batifle, Batifle, Batifle, Batifle, Batifle, Batifle, Batifle che le cofe fono di là da i Monti penetra, per volerfta della fignitìcare, che fé gli altri alcune cofe rare della Natura hanPorta. Conofciuto, egli le cofe occoltifsime ha penetrato, e di pro-prietà dherbe, e di virtù Minerali, e di quantu to apfecre, fecre
RM2CNWF78–. Delle imprese, trattato . altre volte con vn Delfino foto , o col tridente ; fé bene anco (ìritrouapofto fopra iDeiLari,percheririuerircono nelFo- Hercole. CO. Con la quarta dinotauano Hercole, o i gefli dImperado* Gioue am- ri, e di Soldati, chauean qualche fomiglianza con le Tue for< ze. Conia quinta Gioue Ainmone, oueroi fecreti mifterij mene.Secreti.
RM2CT18BG–. Delle imprese trattato . JlrdXr volando in queHa parte en cjuellA Mojlra la Mofca, e fi vagheggia lali :E poggia bor alta, hor baffa, ardita, efnella Toco prefaga devuturi mali ;Vercbe cade ne londe, e fiera/iella Fa che non efebi, configlio rali o ftali di fari. Cbegli fi perde neperigli fui... Significato la Mofca dimportunità,e di sfac- Impottu-ciatagine, eflendo Tempre con lhuomo,& AP nit*«portandogli faftidio in ogni luogo. Per qua-to Cicerone nel a. dellOratore, recita vndetto ridiolo, di vn giouane faftidiofifsimo,*Abige Mufcaspuer. Et en Platone introd
RM2CNW83P–. Delle imprese, trattato . Intorno alle quali, ancor che diligenza grande habbia fatto,nò ritrouo fignificato che fìa reale , eccetto che per applicar-le a cauagliercca generolità. può il Cauallo frenato, ma fen-za briglia, fìgnifìcar volontà di lafciarfi frenare, ma quanto,de in quella maniera, che chi talImprefa porta, vorrà obedi-re . Il che farà di animo generofo, per non parer reftio & indomito, ma che la nobiltà dellanimo il lafcia anco nella fua li-bertà oilequiofo. Et a quefto proposto anco ragionando conGiouan Battifta Rota Caualiero dipurgatifsfmo ingegno delrimprcfa che fi il seg
RM2CNWNNE–. Delle imprese, trattato . DEL TRATATO DEL LIMPRESE DI GIVLIO CESARE CAPACCIO, LIBRO PRIMO. Che 1 trattar delImprefe è difficile. E de gli Autori e hanno fcritto di quella materia. Separación. Ifficilissima imprefaè quellain vero che gli huomini ciiriofi pre-dono , di fauellar dellImprefe . Poiche non efendo ella materia, o tan-to dimoflratiua, che potefle allin-telletto al primo incontro recar fo-disfattione di oggetto che fulle to-fto apfo i o tanto naturale cheIrapprefentafageuolmente il pri-mo Simolactin-telletto al pri, tbute fbine i tbute to pri-così to
RM2CNTKP2–. Delle imprese, trattato . E leroglifici Egitti) lo Scarabeo è fimolacro si solacr del Sole per due cagioni ; lunaperche forma <iel Sole,dalla terra il Globo fatto dal fuo feme, & ij contrario il miioiie, come par che in contra-rio il Sole.muoua ftalli-ftalli, in cili ftalli ftalli, in the ftalli-to. Lapplicica per Imprefa Cle-mente Alelfandrino ne gli Stromati,al virtuofo, che ancorchedi balla condite, può hauere illuilre Illulira . Per lamafchia virtù dello Scarabeo, i foldati il portauano per im-prefa nellanello con che fugellauano ; TV m Scarabi
RM2CT1C83–. Me ponendo il freno al corfo dellofcu-rita, e della chiarezza, il giudiciofo deue in maniera far lac-coppiamento , che con ecceffo di filafci veder vagadprocue; Ven en qualiìuogl ia comporto fan veder le par-ti delle materie che vi corrono. Proportio-natamenteeller accop-piata.la eliiaier.za è difdi-ceuole. Imprefadel ConteNicola. Hipparcoaccufato p-che fcriflcchiarameate. NUMA,&Egeria. Della ragione deiYf otti. Tapón. XXV. O* già detto che i Motti non fono eflential-mente neceffarij allìmprefa ; per ciò che felconcetto ha fetta
RM2CNTPY3–. Delle imprese, trattato . eaa 5ì%?? T M o T E o ( dice Plutarco ) era ftimato cofi fé-| piojos Imperadore, che alcuni pingcndolo fin-■ geano che mentre dormiuaentrauanole Città in vna Rete per quefto detto, ivrnon pcr cogno- le- hui- hui- hui- hui hui hui hui hui. Suida non dice che fuffeImperadore, ma cheìu huomo ricco che in Atene edificò vna.torre, e che fu tato felice, che gli apparue il dio Genio, «V tsjti IxovaH» (fcuvi a TouTft), e che infuperbendofì nella perfuafuafuche-ne fuiferne di fno opte, Fortuna optere. La vir
RM2CNW8N1–. Delle imprese, trattato . , Belluaferuajfet ni nosfccdifsima Biirms:Vtjuperajfe iuuat -, ftc jnperajfe pudet.Imprefa di Imprefa di Scorno, quafi che fenza larte non haurebbe potutofcorno. Altri dicono che fuife Imprefa di gloria ; come diceaImprefa di Lifandro, che nella guerra CE non facea giouamento laCaraccioli P- eone , bifignaua veftir la pelle di Volpe . La Cafa dedel Marche i Caraccioli del Marchefe di Vico tiene per antica Imprefafé di Vico. LElefante, a cui accomodò il lema lAmmirato, Vurnenre-gemqne fdutant. DEL CAVALLO. No di guerra. Caiiallo a-nimale piùv
RM2CNTFKH–. Delle imprese, trattato . Quanto il mar bagna attorno , el Sol circonda de rHofte Domator Cefare vinfe.Luogo il mondo non ha, ne Teti haue onda, che non col nome il gran Filippo cinfe.con la Troie di lui par che rifponda Echo, che in nodo tutto il mondo auinfe,Tadre , e Figlio han dijìefo il grande Impero , £7 ISlipotefard quel chejfifero, Ciro parue di ueder due Ali ne gli homeridi Dario, le quali eran fimbolo deirafia,edellEuropa, e della Vittoria, che douea confeguire. Ma Dario, che di tutto il mondo fipropeala Vittoria, portaua per Imprefauna Palla doro , in cui erano fcolpiti treSpar
RM2CT185F–. NoiaLa cortefia, la gentile.: ?a, il vago,che fan dvnlmom l Imago. IÌÌÌ 2 Mira- Natura de Sora-beo. Chi-fuga una vicadelicata. Prouerbio Libro. 7» quc/ft.CÓU. Cap.j.. DELLE IMPRESE Irabil cofa quefta che racconta Flianodello Scarabeo, il quale pafcendofì di cofe féride, nellodor delle Rofe fi muore. Vera im-prefa dellhiiomo ruftico,& in ciuile,che del-la delicatezza della uita nobile non fi appa-ga.Vera anco Imprefadellhuomondanche fugge i ragionamenti delle cofe celefti.A quefto harifguardoil Prouerbio >Scaravegucuma;nafucuma
RM2CNTE42–. Delle imprese, trattato . OOOOO i II DELLE IMPRESE ILR icco lenorante. Ha ben pennati i vanni lo 5f>M:: Fri(7, e cofoffiar''ufho ilfoUeua ; et egli rnii da terra non fi lena.Hot quanti fono ancor chen ricca gonn£ Tra lOnorio, e i Sajeta con le parti del corní, no mie 7<lefan difcerner da la flotte il Jìmpre omo, 7ie tra labete lOrno , £ benché han ricche lale , T Vafìo han di pellegrina ne dimortale ; Armi che molto a propofito faccfTe -< IPM fa del Giouio, per il cfei di marche i,lfati, p
RM2CNTJA7–. Delle imprese, trattato . QuandCé turbato Gìotie, E à ntioue tempre o nhorfuda Vulcano, E Teli irata intorno a i Lidi geme ; Confauer quafi humano in me:(' o afcogliparturifce loue LEngel che poco londe irate teme . sAlVhor concordi fono i cieli, cnfiCol eme de fio par che la sìagion contemprc Somma tranquillità con le beatrici Sorelle ; e i Venti amici Laccaefa v a atpira v; maìfempre Glauco corone Intejfe d G.latea, che non fi fìempre, Fyifuonangli'ntri de Ciclopi i fuonl Quando tranquillo il mar fan lalcioni. pfg|:,|-g conliglioi maggiori tumulti deìlaRcpuMi- *WvSitij ca.
RM2CNTDEA–. Delle imprese, trattato . Gli DELLE IMPRESE A luogo, 5c d tempo-. Ra {faggio de* Greco.Prudenza. API di Cadia. Carco di falla il Gru pajfa, efen vola Vhel Vento noi dijperga ; Tye lieto pofcia alberga Infcoglio alpe/ire , ò inarenofo lido « fin che non giunge al ISlidOy Oue il viuer procella nongCinuola,lui batte, conme Manda f arena fuori, efebeo il ventre Vafcendo alfuo coHume, Il tempo 'el loco fura come vfando apparò dalla ISlatura, V A N D o uogliono i Gru paflar il Marc Poli-tico, uaii prima à certi luoghi angufti delmare, Proto-to, Proto-to
RM2CT1BX7–. Delle imprese trattato . ufto Agoftino,& il luogo della Genefi con tropología criftiana interpetra. Efono alcuni che quella voce Hebrea,nò interpetrano Mandragora, ma Gigli ; Come anco nel luogo della Cantica, Mandra-gora dederunt odoreràfujim. Per non far buona lopinione di dio-feorideedi Galeno a cui piace e ha facoltà quella pianta dieccitar gli amori, onde alcuni fono feruitofene per Imprefacon le dieffarronne. Quali Imprefe formi lElefante. Cap, IX Ngegnose Imprefe ci porge quefto gran-de & ammirabile animale Elefante, per cofivaria e dezed di marauig
RM2CNWJ13–. Delle imprese, trattato . haurebbe iui giunto il''. E quefto è lecito quando decolori fi tratta, i qualiponno fenza dubio feruir per corpo, quando han qualche fì-gnifìcato delle proprietà loro. Alcuni altri fan bel vedere per Corpi dTmlanouità, come la Tartaruga che vuola per Laria, Imprefa prefenoue.fetta da vn gentirhuomo,per voler dare ad intéderc, che mol-te attioni fanno alcuni, ancor che bafsi, e di fle mie, poi fni fni fni, conditionte no penetrano più dentro de gli humanieffetti, e quefto fpeffo accader fuol
RM2CT1D0P–. Mi quel!lmprefa fatta da Gio.-Battifta Rota dignifsimofigliuolo di quel Berardino, cui propria lmprefa è lImmorta-lità che fi acquiftò con le fue bellipsime ignore, fatta ad Ho-ratio CapeceGaleotta digni dopò data, Lechoprata morì e fu la Tigre che faltellando giocaua con vnaPalla di Crifìallo, oue dell iftefla era ritratta la figurura, dall-hiftoriadi S.Ambrofio ncllElTamero, che mentre fugggono iCacciatori, quali han rubato le piccioli Tigri, feguiti dala terra, pa madallevi
RM2CT19EP–. In Perfetti, con glieflempi della buona vita edificano gli altri. Geronimo en za-caria, dice che non fi può veder cola più bella del pomo gra-otan, e che nel roflbre lignifica la verecùdia della Chiefa; nel-lordine degrani, i gradi di quella , e i membri di tutto il cor-po per fingolari Vfficij, diftribuiti. Il vino del Pomo Grana-to , dice Ambrofio a Valentiniano, chè il parlar di molti fen-fi, e di molte fcritture proferite da Angeli,da Profeti, da Apo-stoli che foto vna vette quafi o feorza di frutto la SantaChiefa abbraccia. E nelloration funebre di Valéti
RM2CNW22X–. Delle impress, trattato . n perfìdia chofcurò lofplendor della J LJ´jg´l gloria, da lui in molte guerre acquiftata, come gli rimproue- Pantera.ra il Giouio, EI Guicciardino. Altri nò Tattribuiuano a que-llo lignificato fempliceméte, ma diceano che volea (ìgnifìcar,chegli fapea che farfì nel variare lo flato. Regnando in Na- J hibellina fcacciata da gli inimici Ghibellinida Fiorenza, sforzandofì da Sanefì, e da Manfredi Iblleuata, fcacciati dadi far ritorno alla patria, preflb al fiume Arbia, contra pò- coil i
RM2CT1C3C–. Delle imprese trattato . VincenzoAnt. Da-niele* :oltre al Leone tra Due Corna, di Brancouich, il Leon d oro iticapo roflb di Macedonia, i tre capii di Leoni coronati di Dal-matia, il Leon roflb in campo doro di Bulgaria, il Leon nerocon tre Sbarre d?argéto con la Spada Cimiero di Stefano Natmegnich dIllirià nelf arma il Leon doro in campo roflb, ag-giungo i Leoni di Cartiglia che fono azurfi in campo dargento, e foto la Croce il Leon roflb in campo dargento deRegìdi Cipro i e nel campo roflb il Leone dargento del Re Dhir-landia. Antica Imprefa vogliono che fufle quella deCimbri,di cui fiferu
RM2CNW0WB–. In quefta maniera applicandola ad vna Cortina, ornamentoche dopò morte fi lafcia, moftraua due effetti ; lvno di allude-re al vero conome ; laltro per che fignaua la Refurretana-beuza, più locurete-beaue, beaue ciò louche, louza. No mi piacque poi laltrade gli ftefsi ncir ifteffa cortina, dvn Mare che caccia fuora imortacini, climmonditie , con quefto lema , TVlTI SIC ciò lema HIMVS y SIC -PELLIT S 0 FS DL D T ONCTVS-, per che, olfa i fta. Il Mare poi ne
RM2CT1BW1–. N era lecito al Dittatore (la cui veleno,dignità era ftimata per farrofanta ) caualcare . E ne rende la Dittatoreragione Plutarco nella Vita di Fabio, per che le forze maggio per che n5ri dellefiercito erano nePedoni, e per quefto era all Impera-caucaucauala •dor neffarioftar nella Squadra, enonlafciareilfuoluogo.o ineftato o-napittato. Ma fu da-to poi per grandezza a Q dopò Fabio Mafsimo la rotta diTrafimeno, per che cofa molto nobile è ilcaualcare, per loche non giudicaua Diogene
RM2CNWBHW–. Delle imprese, trattato . gnilìcano. Gli altri Signori hebbero quei cer-chi, chio non ibmiglio ad altro che al Tutolo de gli antichi, a Tutolo,modo di Fafcia,e di beda, onde dalla buona voce Tutulati, fo- ti.no detti Titolati. Benché a molti piace che non iblo la bendapurpurea, ma tutto il Cappello fi dicefle Tutulo a modo di X 2 Meta t DELLE IMPRESE Meta , portato in capo daSacerdoti, quale il Cidarf dePerfi, CI Cirbafio deTurchi, aggiungendo oìtr- a ciò, che per que« Titoli ne- fj;o rinfcrittionc delibri è detto Titolo, quaii Tutnlo ; per ciò ordinariamente hauea la figura di
RM2CT193M–. egli celebre ne!a Mufica.Chi volefle Far yn Imprefa a dimoftrar che gli huomini, e le donne LIBRO TERZO. 8 donne bianche non generano per la fouerchia humidità, al- Imprefa atro animai non potrebbe dipingere, chel Cigno, che feguen- fi?nifjcahrdola propria natura, fempre ftà ne luoghi numidi. E forfè nfbian-per quello fingono che i Cigni temono i folgori, per che lhu- chj non gè-mido è contrario al calore. Brunoro Zampefco hebbe per im- nerano.prefavn Cigno, col lema, PVR CHIO POSSA, per imprefa dilignificar che fa ogni sforzo per celebrar la fua donna, evo- Brun
RM2CT1CPR–. Che fono nella Medaglia di Aulio, quantunque per lignificarla fallite, pingeano anco vii Capo di donna coronato. ¿M? Aqueftiduc fimulacri hauean confecrato il Tempio nel Quiri-nale , e da Ariftofane nelPlutón, lvna è detta vytH&, e laltraUva. Per lignificar la Pietà, o pingeano Enea con Anfife negli homeri quale nella Medaglia di L. Herennio ; o lImaginedAnfinomo, & Anapia fratelli Catanefi con linfcritone,K a T a n a i n N. et vii certo L. Antonio che fu Confolecon P. Seruilio Vatia Ifaurico, effendoper cognome chia-mato Pietà, portò quehV Imprefa. Ven Inicio
RM2CNTN5P–. Delle imprese, trattato . fente vnalatoCupidina. Cebete & Eufeobio , che alata fieda itivna Palla . Lattantio che porti vn Cornucopia col Timone.Plutarco la fìnge inuefchiata. Smirna chiarifsima Città dell-Afìa, la finfe fenza piedi, onde nacque vn lema di Apelle dalui pinta fedente, dicendo eh ella mai non era ftata in piedi.la finfe anco alata , ven un nulo perpetuamente dedicado,thudiile vn VALENBRO, -ì; Terstonde: 17 Stare loco nefcìt certo sors lubrica yfcdes Qu.-erere docht nojs.Hincpcdibiis -rniitiUm fiibnìxam remìgepennx Smyrmi DCA?n pojuit. Cantidad de volumenomoftrar m
RM2CNTGXM–. Delle imprese, trattato . Natura delAnguilla Quanto Orìon Vardir riprende, e fuori le Vergile cThumor han Vaerpieno ;Biondi fi fan de i Fiumi i bei colori 7 premer poHno al corfo ardito il freno,Fugge languilla il turhido, e i furori, £ de tacque natie aborre ilfeno .Ed rhuoìnpeggior che bruto mai non calfe Schiuar CGJìumi, CT amicitiefalfe.. Clii bra-mala Re-pubiicaturbata.ApologodE Topo. En puòrAngiiilIa habitare nei Fimi tor-bidi, ancor che in quegli fìa ivata, né con al-tro pefce ella prattica. ¡Deue coi! rhuomofiiggirlcmaleprattiche, ancor che de i pro-pri] parenti . Finge lAlciato ch
RM2CNW0NY–. Dalia Comparatione diLuatrno , VTC ue lotiis rolucer calido dumprotulit OHQ Implumes natos,folis comiertlt ad ortus : Qui potuere pati radios, Ù lumine re Suftinuere diem, ccUferuanturin vus. Qui Vhoebo cejjere iacent E che bel lema farebbero quefte parole, Qui Thoebo cejfere uicent — Perdinotar il contrario effetto dellinfedeltà, q della codar-dia? Dopò le guerre de i Signori Alemanni che cinquantannicombatterono per pofieder la Prufìa , Sigifmondo chedoieainueftire Alberto del Ducato di quelpacfe, fedendo nel Tri-bunale in Carcouia, ad Alberto che in
RM2CT17CB–. Delle imprese trattato . A11> E hauca già uecchia dedicato lo Specchio à Venere , ven quei che ad alcun dio confecra- uano Larme, che gli hauean recato honore. Au- fonio coli treduce il Greco epigrama di Platone Lais anus Veneri Jpeculum dico, digrumi habeatfe eterna aternum forma minifìerium .*/!t nubi mdlus in hoc vfu ; quia cernere talcmQnalisfian nolo ; qualis tram nequeo. Sempre LIBRO TERZO. Co Sempre fia Padrona la Ragione... -8
RM2CT18PA–. Delle imprese trattato . Gli DELLE IMPRE se Gli huomini fuor della Patria silluftrano.
RM2CT1D51–. Delle imprese trattato . nimali. Imprefa ttlConte diMartoranodal colordel Cigno.Luigi da-quino.Conte die/coli.Conte diacera.AdinolfodAquino. DELLE IMPRESE bue, o è tutto bianco, o tutto nero, detti da Greco vaito* ; equefti fono varij, detti AW**, in due maniere, o in tutto il ge-nere come la Pantera, il Pauone, & alcuni pefci, come queiche Tratte gli adimandano; onon in tutto il genere, corneiBuoi e le Capre ; alle volte varij fi generano, come ogni gior-no lefperienza ci manifefta . Dal colore, prefe il lignificatodella Tua Imprefa Luigi dAquino, Signor di Caftiglione, percheU Padre nella
RM2CT1CDW–. Delle imprese trattato . ò chabbiano largo campo di vagareque che fi dilettano. Del número delle Figure cheponno nelllmpregollocarti. Tapón. X X. un confiderado molti la breuità nellImpre-fa,e quella chiamano la Collocatione di po-che Figure ; Come fé vna cofa ifleffa fufle laFigura, e la parola ; e chel raccorciamelodvn lema fuffe di tanto valore, di quantoè naméa della materia. Ma pafsi in que-lla maniera la breuità, che oltre a ciò met-tono in capo la confideratione dellogetto vifibile nellImpre-fa,dalle feneftre quando fi fan Tornei.E non dicono che la Có-paratione Ipirito dell Imp
RM2CT17HN–. Delle imprese trattato . Torbidi flutti, ò in più]profonde arene ìfcondan lalghe gli fj)inofi Echini,Che dOglio fan parer lucide vene i termini lontan, come i vicinixAlVefcator imentre le fpiagge amene Solcando fé ne van lieti i Delfini.ne più offe, ò offe rne, Più offe rne. Corrió Simbolo della Verità moftra il Pefca-tore, che con le goccie (foglio afpergendo illuogo oue pefea, uede nel più baffo fondo lapreda, e laritragge. E chi non sa che il ue-ro, penetrando i più ofeuri fecreti, emergefuori col frutto della cognition? Ma cheloglio rifehiari
RM2CT1A08–. El título es muy bueno, pero no es bueno. LosparuierecherapifceilRo-fignuolo, è Imprefa dvn Poeta mal trattato da alcun Giudi- Poeta ma!ce, inHefiodo. E quando è portato dal Cacciatore nel ba- trattato d*ftone, col lema, SIC M’AIOB’A CEDVHT, figurica Gilldce-che la Nobiltà vera non confitte nelle ricchezze, ma nell ec- Vera nobilcellenza dellanimo; hauendo tanto checafuli refoni, vagli refoni refuli refoni. Claudio Paradi
RM2CNWPEK–. Delle imprese, trattato . L grande ohligo che deuo ai beneficij e ho riceuuto , ericeuo ogni imposible dalla CA-pi di V, S. non potendo iofodisfare con le Fort delAiondo y per che non corri fhonderehHERO al Juo valore ; mi estado inge-gnando per non feringrafer, dingrafer Di fardimoflratii di buona volontà col valor della nìmo y ti quale acceco dalla genero/ita del juo ycomincia a far fi vmo con qualche por t ione di a luce hice, U qualfe bene altri illuìlrar non potè, AUmeno rtjc tara me jtejjo in tanto chemt moftrala rada a disfar fuori with ojuefle mie fatiche ; ardtjco e fino cor a
RM2CT17YE–. Delle imprese trattato . mifcabra, & afpra ritiene, «e. tAmplius baudpoterls vires eludere nofìras, Ficulneo anguillamflrinximus in folio. Simbolo é dallalprezza, dice Plutarco, che gli è flato dato il nome, di qi cheLAnguilla poi prefa per la coda, è fìmbolo di quei che fono di lono di lu-lubrica fede; òdi quei che una cofa incerta non ponno lunga- *?ric* fendere, tendere. Gli Egitti; per lignificar lin- eh/ dopòuidiofo pingeano lAnguilla eflendo ella infociabile co i pefei. morte noaEt altri per lignificar che dopò la morte di alcuno , altra me- lafcilrae ;moria non refla,
RM2CNTF0G–. Delle imprese, trattato . jpirando il tragge e muore- e languc.Sbando fproni il Totetite, ei muoui dfdegno ha da vincer per for òper, ingegno. ingiuriajiìegue p R E s A di quel Signore à cui efTcndo fat- fin che fi uendichi. ÈPìij be quafì hotpùVj narihus trahatò eletto da Greco-, «Aeteof, ìhKtiV òpttf ÌVÌCTÓcuV lì touf , y clviPiiV SIO, TM , quo- M niam ferpcrtes narihus occidut, Ouera- >Wa mente 5» T5 aoiTènaro ftjli- i i- c i to. Lerpenrijcnc quicando il corno ad un Taflo, lì eccita
RM2CT1CCJ–. Delle imprese trattato . Imprefade Duchidi Ghel-dria. Di nodi, col lema Francefe, S'IT S fVTFJE GFIDE;per moftrar che come in quei nodi il dlitto fentiero fi moftra ;cofi la fola virtù fenzaltra Scorta, è bafteuge a fferle-a? Molti mi han detto che fu fi e Imprefa dcDu-chi di Gheldria. Doalloccidente, del Vafo, chauendone mol-ti intorno, a poco a poco tutti riempie, formò lImprcfa al-fonfo Pifcicellohonoratifsimo Caualiero, a cui tutta quellaCittà deue per il fuo valore,per honourar Don Paolo Portavel-co-lo , huomo più
RM2CT1AX3–. Fcolpiuano i capi dArieti, tra per qual cihirlandette di frondi, e di fiori, per fegno di buono augurio, gìone neSee di Salute. Altrí dicono chel capo dAriete è Ieroglifico di j5 /°noAmmone , per che effóndo egli Re dEgitto, quefto capo da- tri ricci. g.riete portaua per Cimiero. Altri, cheffóndo viiitato da her- Omiero dicole, fi coprì con la pelle delete che allhoravccifonauea. Ammone.Ammiano celebra la Collana del Re Sapore lauorata delca-.pò dAriete doro. E Carlo Duca di Borgogna AUO di CarloQuinto diede per infegna lAureo Veliere , detto il Tofone ,di cui honor
RM2CT1B8Y–. L porcacchi uefuoi Funerali ouedice che i Parti facean che i Cani fuffero Sepoltura de gli huoCani,fepol mini morti, per che più gloriofa Sepoltura non può er vnturademor huomo, che vn corpo che fignifìca fede , & amicitia. Il Caneti appretto cne ligato ad vna cadena hauea qfto lema , E PER E L E T-1 Parti. TlONE> E PER DESTINO, di Fràcefco Cicala,perdir che ad ogni modo farebbe feruitoredel Principe, o dellafua Donna, hi più del buono , che laltro chò veduto, che fu-gendo con la cadena al!o,hauea in bocca modo parebbe feruitoredal Principe, PRONO COL, PRN COL to, PRONO, T
RM2CNWJP8–. Delle imprese, trattato . il tempo, ei quando gli coueniuamuouerfi to dellac-eontra lHofte. Todo el mundo, el mundo, el equipo, el equipo, el equipo, el equipo, el equipo, el equipo, el equipo, el equipo, el equipo, el equipo, el equipo, el equipo, el equipo, el equipo, el equipo, el equipo, el equipo, el equipo, Stefano CoCOT<, iTEMTSlJT TVT, VELOV, JDEL lonna.gran, JDEV, JDEV, JMEN. Gli Scogli fono propri] del mare, Imprefa 1qual fii della Fefa di Pefcara,col lema,C 0 H.}?KJ [?diTef?FliyiKPEI?E Fi Fi?(G FXT, volendo della fuafirmifsi-j. * virtù dimofma far. Il Pittono fa lImprefa dello
RM2CNWA9G–. Nor, nor, nor, nor, nor, nor, nor, nor. 10 (egna dInghilterra e di Dania, di tre Leoni Coronati, Te benaltri finfcro Leopardi; Henrico portò Due Leoni rofsi, & vno Hcnrico .azurro con certe macchie nello Scudo, di terra Luncburgen- ??lbfé, che fìirono infegne di Hermannia di Safno. E fé- orone. Derico fecondo, le diede ad Otone Duca di Branfuic . En CA- Carintia.rintia hanno i tre Leoni , manerierieriuolti afiniftra, iSueui Sueui.
RM2CT17NX–. Or fia ne gli aforifmi di, Hipocràte, Sicmatricem(parlano del Tene) illud exugere, que->, admodum Ceruus ad Orificium omicidi appofitis naribus , inde extra-,, hitferpentem. Xenofonte è cité per teftimonio con quelle parole , E*<*?or dvifia jn KS SQÌMm/A&I l*$ TrViVfXATi skqto7 t- oipiv y ngi k&tìkkh igpòf IojjtIw , Exaufius Ceruus ac vulneribus exiatus,yadhuta-baluta-bütte, yu-baluta, yu-bütte-bütte-bütte, yu-bütte-hte Oppiano dice, che en Libia AF-fai tato
RM2CNWR2T–. Delle imprese, trattato . Ex Officina Horatij Saluianì. I K. H. V 0 L I, APPREITO GIO. Giacomo Carlino, y Antonio Pace. 1S9*delleimpreserat00capa